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Taranto: instabilità politico-amministrativa, in bilico il futuro di circa 200 lavoratori

Taranto: instabilità politico-amministrativa, in bilico il futuro di circa 200 lavoratori

“Le urla, le contestazioni, le minacce verbali e fisiche, le offese, non sono lo spettacolo più desolante offerto dall’ente civico di Taranto. Mentre ci attardiamo nell’interpretazione del momento politico-amministrativo che sta vivendo la città, ci sono quasi 200 lavoratori degli appalti del Comune che attendono di conoscere il loro destino.”

La preoccupazione è espressa da Paola Fresi, segretaria della FILCAMS CGIL di Taranto, Alessio Carpignano per Fisascat CISL Taranto Brindisi e Carmelo Sasso segretario generale Uiltrasporti, che già ad ottobre scorso avevano lanciato la loro griglia d’allarme rispetto al futuro dei circa 100 lavoratori in rapporto di appalto con l’Ufficio Patrimonio del Comune di Taranto e gli oltre 80 impiegati nei servizi di pulizia negli asili nido comunali.

A questi si aggiungono ora i 12 lavoratori, sempre in appalto, che svolgono servizio all’interno della Biblioteca Civica “Acclavio”, confluiti da un affidamento legato al settore della Pubblica Istruzione ad uno in capo al servizio Patrimonio – commentano.

Su questi lavoratori incombe la spada di Damocle di appalti in scadenza, di impegni mai mantenuti, di lavoro di grande responsabilità, come quello all’interno di un luogo di cultura o negli uffici anagrafici, pagati con il contratto per i lavoratori delle pulizie.

I 12 lavoratori in servizio all’Acclavio hanno un contratto che scade al 31 dicembre, i 100 del Patrimonio ne hanno uno che scade a marzo – spiegano Fresi, Carpignano e Sasso – ma noi sindacati dopo una prima risposta parziale da parte del Comune, di fatto attendiamo, tra balletti di giunta e rinvii tecnici, quando potremo tornare a riunirsi il tavolo tecnico per discutere del futuro di questi lavoratori.

Certo l’approvazione del Bilancio di ieri è segno di prosecuzione amministrativa, ma di fatto, senza giunta e referenti l’azione politico-amministrativa è già ferma, per noi, da troppo tempo.”

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