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Ex Ilva, tavolo a Palazzo Chigi. USB: “Quella del Governo sembra una resa”

Ex Ilva, tavolo a Palazzo Chigi. USB: “Quella del Governo sembra una resa”

“Quella del Governo sembra una resa, questo attendismo getta l’azienda nel baratro. Abbiamo chiesto al Governo di assumerne il controllo e di cacciare ArcelorMittal”.

“L’esordio del sottosegretario Mantovano è emblematico della situazione, il Governo si deresponsabilizza dicendo che questa è una situazione che hanno ereditato, e che possono solo attendere l’esito del confronto con ArcelorMittal, e capire in che modo questa è intenzionata a intervenire dentro questa crisi.

Dopo una discussione durata 3 ore, la proposta del Governo è solo quella di un rinvio della discussione al 29 Dicembre.

Al tavolo abbiamo ribadito con forza la necessità di un intervento immediato, rivolto ad assumere il controllo dell’azienda.

Il tempo ormai è finito e abbiamo fatto presente come sia necessario che il Governo assuma come elemento di certezza il fatto che con ArcelorMittal non c’è speranza alcuna di rilancio degli stabilimenti e di come questo attendismo rischi di compromettere del tutto la possibilità di far sopravvivere gli impianti.

Abbiamo fatto presente della grave situazione in cui versano i lavoratori, abbiamo citato l’occupazione a Taranto della Concattedrale da parte dei lavoratori dell’appalto, per spiegare come oggi questi subiscano ricatti continui e la loro salute ed i loro stipendi siano utilizzati dalla multinazionale come uno scudo umano finalizzato ad assorbire ulteriori risorse pubbliche.

Siamo davanti ad un soggetto privato che ricatta tutti e che sta compromettendo per intero una filiera strategica di questo paese, spegnendone il futuro. La politica è inerme e oggi è sembrata a tutti una resa della politica stessa. Anzi ci sembra che il Governo abbia ancora come prima ipotesi la riconferma della multinazionale, preso dal terrore di essere travolto dai contenziosi.

Come USB, davanti a questa debacle della politica, non possiamo che continuare la mobilitazione, che dovrà assumere ulteriore intensità e convinzione.

Non possiamo arrenderci e continueremo a difendere il futuro industriale di questo paese, i lavoratori e la loro dignità, l’idea di un modello economico e di sviluppo diverso che custodisce alla tutela dell’ambiente.”
Lo scrivono in un comunicato stampa Francesco Rizzo e Sasha Colautti, Esecutivo Confederale Usb.

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