Una proroga di sei mesi delle indagini è stata notificata ieri dalla Guardia di Finanza di Bari, su disposizione della magistratura barese, contestualmente alle perquisizioni nella Presidenza della Regione Puglia e nelle aziende riconducibili agli imprenditori indagati in concorso con il governatore pugliese, Michele Emiliano. La vicenda ruota attorno ad un pagamento alla società di comunicazione Eggers di Torino che curò la campagna elettorale di Emiliano per le primarie del Pd del 2017.
Nel provvedimento del gip Antonella Cafagna su richiesta del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e del sostituto Savina Toscani, ci sono i nomi dei cinque indagati e i reati ipotizzati nei loro confronti. Oltre ad Emiliano, accusato di abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e concorso in reati tributari per l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, sono indagati il capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, gli imprenditori Giacomo Mescia, Vito Ladisa e Pietro Dotti. (Fonte ANSA)
Di seguito una nota dell’Ordine dei giornalisti della Puglia.
“L’Ordine dei giornalisti della Puglia ha chiesto al procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe se la persona che ha rivelato il segreto istruttorio su un’indagine a carico del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, è un giornalista. Ed ha chiesto, nel rispetto delle leggi e della riservatezza necessaria delle indagini, di conoscerne l’identità e di trasmettere gli atti necessari per avviare un eventuale procedimento disciplinare per accertare la violazione delle regole deontologiche anche in assenza di ipotesi di reato.
“Se le indagini dovessero confermare il contenuto della denuncia del presidente Emiliano – dichiara il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, Piero Ricci – la violazione sarebbe gravissima se commessa da un giornalista che ha precisi doveri di lealtà e di correttezza, oltre che l’obbligo di informare i cittadini senza tradirne la fiducia”.